Metafisica

della patologia


CANCRENA

Estratto dalla dispensa del seminario

di Visione Simbolico-Analogica della malattia

per la Formazione professionale in Naturopatia Integrata

a cura di Monica Melis Naturopata

“Esploreremo l’aspetto metafisico delle malattie, mettendo in luce la persona nella sua centralità rispetto ai suoi mali. Da questa scomoda prospettiva, in quanto sottrae il malato dal suo ruolo di vittima, che subisce impotente l’azione ostile e perigliosa di una natura imperfetta. Ecco che i sintomi patologici si rivelano espressioni somatiche di conflitti psichici, riconoscendoli come simboli svelano il tema centrale dell’origine della sofferenza della persona.

Prenderemo in considerazione come non esistono tante malattie differenti, ma un’unica malattia che si manifesta in molteplici forme, esprimendosi attraverso altrettanti svariati sintomi. Nel perseguire la via della guarigione, questi sono i segni che dobbiamo imparare a contemplare per una comprensione profonda del significato ad essi sotteso; un messaggio che proviene dalla psiche per svelarci la presenza della malattia nelle nostre vite”.

Il corpo è una mappa simbolica che possiamo codificare. Leggendo i segni nelle varie parti parti del corpo in modalità simbolico-analogica, ogni patologia può essere compresa metafisicamente, come  un messaggio che già nella sua localizzazione dà delle indicazioni rilevanti.

I piedi sono la nostra base, il punto dove ci appoggiamo e ci teniamo eretti ricercando la stabilità del suolo, la solidità e la morbidezza della terra-madre che rappresentano il primo chakra (l radicamento, la stabilità, la sicurezza). Ma senza le dita dei piedi non staremmo eretti. Le dita dei piedi rappresentano il primo rapporto con la madre, basti pensare ai neonati la cui prensilità è simile a quella delle scimmie, e si aggrappano, stringendolo saldamente, al dito che ci viene porto dalla madre o dalla nutrice. Una stretta naturale, istintiva con le dita dei piedi e delle mani, questo è il primo aggancio alla madre e alla sicurezza. La figura materna è la prima forma di nutrimento non solo di cibo, ma di amore. Latte e amore sono i nostri primi fondamentali elementi nutritivi, senza i quali si muore; un rapporto che per sua natura ha una connotazione fortemente emotiva, in quanto ha a che fare con la sopravvivenza.
Sul piano del metabolismo l’amore materno diventa il dolce del cibo, gli zuccheri. Il diabete, che è una mancata assimilazione degli zuccheri da parte del pancreas, provoca gravi scompensi fisici e chimici esprime un profondo senso d’inappagamento di amore materno o dell’amore in genere. E’ interessante rilevare che l’alzarsi della glicemia colpisce in modo particolare i piedi, con un processo doloroso della carne sotto le unghie finché, nei casi più gravi, le dita dei piedi non vanno in cancrena e devono essere amputate, situazione in cui il paziente non può più camminare. In particolare, dolore e amputazione riguardano l’alluce, che corrisponde al pollice della mano e che, nella medicina cinese come in quella ayurvedica è associato al primo chakra, al radicamento, alla sicurezza, di esistere prendendo posto nel luogo in cui ci si sente pienamente accolti Inoltre, secondo la medicina cinese,  il pollice è attraversato dalla linea del meridiano energetico che va dritto al cuore.

Unghia nera

La cancrena in genere è un tessuto morto, che si sgretola auto-decomponendosi; il problema di fondo è uno scompenso dell’irrorazione sanguigna.

Nell’interpretazione sintomatica abbiamo l’indicazione della vita che defluisce ritirandosi da alcune zone del corpo, così come in precedenza era avvenuto sul piano della coscienza in relazione ai relativi temi. La cancrena asciutta appare come un inaridimento, il disidratarsi in vita, mummificarsi. La cancrena umida sembra più un marcire vivi (presenza di putrefazione batterica). Se colpisce i piedi, come ad esempio un unghia che diviene nera fino a che si perde e se ne originerà una nuova che diventerà forte e crescerà vitale, il tema relativo riguarda l’avanzare, il progredire. L’elaborazione del tema è il congedarsi da situazioni e visioni che non sono più attuali e adeguate relative al progresso, ritirandosi da quegli ambiti.

L’energia andrebbe invece, indirizzata verso temi centrali fondamentali come le questioni di cuore (soprattutto se è l’alluce sinistro ad essere interessato). Una domanda da porsi potrebbe essere: ”Cosa c’è di marcio nella mia vita?”

Il riscatto è investire in maggiore tranquillità interiore, riconciliandosi con sé stessi, ricordando che è legge di natura morire un po’ per poter vivere.

 

Dimagrire meditando

La meditazione esistenziale insegna ad essere presenti a tutto ciò che è momento per momento, per vivere pienamente ogni evento come anche quello fondamentale di nutrirsi. L’atto del mangiare racchiude una componente fortemente emotiva perché ha a che fare con la sopravvivenza.

Divenire consapevoli di ogni pensiero, emozione o gesto come quello quotidiano di mangiare o  di bere, ti cambierà radicalmente nella mente e nel corpo, perché ciò che è dentro di noi si riflette fuori così come è vero il contrario.


Seguimi…

Inizieremo semplicemente a chiederci “questo cibo nutre il mio corpo o la mia mente?” Scoprirai che la differenza è veramente determinante!!

Mangiare in modo mindful è un modo per portare la mindfulness nella tua vita,  aprendo un dialogo tra la tua mente ed il tuo corpo, imparando a riconoscere e sentire le necessità dell’una e dell’altro, per compiere le scelte più appropriate che soddisfino al meglio le reali richieste per la tua salute integrale, senza più dover ricorrere a compensazioni e/o liberandoti da avvilenti frustrazioni.

Certo potrai replicare con un “non è semplice, visto che tutti quanti viviamo vite così affogate d’impegni che non ci rimane molto tempo per noi stessi”. E’ vero, nemmeno il tempo talvolta di fare la spesa, figuriamoci per pensare a come nutrire il nostro corpo in modo corretto, per mantenerlo sano. Non c’è neanche la consapevolezza di quanto il cibo possa influire sulla nostra salute e il nostro umore. La maggior parte delle persone ingoiano  tutto quello che viene proposto e preferibilmente cibi preconfezionati, per comodità. Alimenti che di nutrimento conservano solo un remoto ricordo, in quanto  le mutazioni che hanno dovuto subire per presentarsi a noi dentro la loro comoda confezione così persuasiva, li hanno letteralmente svuotati di ogni sostanza vitale originaria. Così o per pigrizia o per automatismo difficilmente sceglieremo un’alimentazione veramente nostra. Anzi il condizionamento costante a cui siamo sottoposti, ci ha fatto mutuare l’idea che questo sia l’unico modo normale di nutrirci.

Crediamo di essere noi a scegliere, invece la scelta del cibo di cui ci alimentiamo dipende dai nostri confini culturali, è dettata da ciò che ci piace o che ci conviene o quello che i nostri genitori ci hanno insegnato a preferire. Inoltre è determinante, anche se sottile ma non per questo meno pericolosa, la modalità e i contenuti della comunicazione sulla salute e chi controlla questa attività.

Tante delle nostre scelte sono inconsapevoli e automatiche, frutto di un condizionamento indotto.

Allora che fare? Bisogna diventare di nuovo critici, riconquistare il potere su noi stessi e cominciare a mangiare consapevolmente, presenti a noi stessi, ad ogni morso e ad ogni sorso nella nostra esistenza, permettendo a noi stessi di apprezzare pienamente l’esperienza sensoriale e il profondo valore del nutrimento. In che modo? Iniziando a porre maggiore attenzione a quello che ci mettiamo nel piatto.

La mindfulness applicata ai pasti trasformerà un momento vissuto spesso in modo affrettato e distratto in un’esperienza mistica. Non solo. Imparando a mangiare con consapevolezza sapremo trarre dal cibo tutto il suo nutrimento essenziale enormemente potenziato per il nostro organismo, inoltre lo troveremo infinitamente più gustoso. Ci basterà anche mangiarne molto meno, perché ne saremo realmente appagati.

Comincia con questi esercizi mindfulness durante i tuoi pasti quotidiani

1 Dedica un tempo preciso al mangiare scegliendo possibilmente anche un orario di riferimento per i singoli pasti, portando tutto il focus di attenzione nella preparazione fino al vissuto del pasto, evitando qualunque interferenza disturbante o distrazioni con altre attività come guardare la televisione, leggere un giornale, lavorare al computer o rispondere al cellulare.

2 Una volta che il cibo è servito, sia che siate in compagnia o da soli, sedetevi e fate alcuni respiri consapevoli per entrare in connessione con il momento presente e con il cibo che state per mangiare.

3 Trasforma il momento del pasto in un rito, perché lo è. Ogni volta che consumi la tua colazione, pranzo o cena, stai ricevendo i doni che la natura ti offre ogni giorno, questo Pianeta  (Madre Terra o Gaia) rende possibile  il tuo sostentamento, il minimo che puoi fare è onorarlo ed esprimere gratitudine e non darlo per scontato. e

4 Coinvolgete tutti i vostri sensi. Quando vi servite il cibo contemplatene i colori, i profumi e le consistenze e come questo risuona in voi, non soffermatevi solo al gusto. Aspettate un attimo prima di dare il primo morso, sentitene il sapore come se fosse la prima volta che lo assaporate.

5 Servite il cibo con moderazione. La moderazione è una componente essenziale del mangiare consapevole, non è la quantità che nutre ma la qualità del cibo e della modalità con la quale lo consumiamo oltre a evitare la sovralimentazione e il sovrappeso, Può aiutare usare piatti piccoli e servirsi una sola volta. Oppure possiamo usare piatti colorati colori come il giallo o il rosso, ci danno un senso di energia e pienezza che non sentiremo la necessità di riempirli ulteriormente con altro cibo.

6  Mangiate piccole quantità e masticare molto lentamente. Questi comportamenti consentono di apprezzare pienamente il cibo che si sta mangiando e migliorano anche la digestione che inizia direttamente in bocca ad opera degli enzimi contenuti nella saliva. Inoltre il senso di sazietà si realizza prima e dunque si mangerà meno. In uno stato di calma e rilassamento saremo più presenti alle sensazioni del corpo mentre mangiamo, ciò ci consentirà di trarre maggior piacere nel gustare le pietanze e di evitare di sovralimentarsi, anzi di fermarsi un po’ prima di sentirsi totalmente sazi.

7 Non saltate mai i pasti. Restare a digiuno per troppe ore è deleterio per il nostro metabolismo e compromette un successivo pasto mindful, perché essere affamati  ci spingerà ad una nutrizione confusionale, divorando tutto ciò che ci troviamo davanti, con la conseguente sovralimentazione.

7.Mangiate tendenzialmente vegetariano, sia per ragioni di salute che per onorare la relazione con l’essenza del pianeta e con gli altri esseri viventi, riconoscendo il ruolo che i rispettivi regni animale e vegetale hanno fin dall’origine dei tempi.

 

Questi sono solo alcuni dei suggerimenti di cui abbiamo bisogno per ricreare una connessione sensibile con il nostro corpo, vivere nel momento presente e divenire uomini e donne che si nutrono con consapevolezza per il loro sommo bene e per quello dell’ambiente che li ospita.

Iscrivendoti ai programmi Mindfulness per la riduzione del peso potrai sviluppare tutte le abilità mentali utili per apprendere come mangiare consapevolmente, per migliorare lo stato di salute in generale, risolvere problematiche dell’apparato digestivo e anche al fine di perdere peso senza riprenderlo!!


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